Meno tecnica e più Noi. Anziché aggiungere altro, facciamoCi spazio.

Alcune riflessioni a partire dal prossimo workshop del 3 e 4 settembre 2022: "Incontrare se stessi liberando la propria voce. Ascolto, risonanza ed espressione".


In questo workshop non andremo ad apprendere regole per una corretta impostazione del respiro e della voce. Proveremo piuttosto a decondizionare il nostro respiro e la nostra voce, affinché siano disponibili alla connessione profonda con il nostro sentire.

Proveremo a liberare il nostro respiro e il nostro suono da strati di condizionamenti che limitano e appesantiscono il nostro sentire e il nostro esprimerci.

È un lasciar andare anziché un aggiungere, affinché ci sia spazio per l'emergere della nostra voce e del nostro sé più autentico, e spazio per ricevere più fluidamente la ricchezza della vita nelle sue sfumature, all'interno delle nostre esperienze.


Come afferma Kristine Linklater nel suo libro La voce naturale

lo scopo è quello di rimuovere i controlli muscolari abitudinari 

e lasciare che prendano il sopravvento i processi involontari. 

Ora, che la mente conscia divenga consapevole delle funzioni del sistema nervoso involontario senza interferire con questo è certamente possibile, 

ma è un tipo di attività molto poco familiare.

Qualunque controllo volontario coinvolgerà i muscoli più esterni, che sono grossi, maldestri e a molti strati di distanza dai polmoni, mentre i muscoli involontari della respirazione sono sottili, complessi, potenti e situati in profondità nel vostro corpo. 

Un deliberato controllo del respiro ne rovinerà la sensibilità ai mutevoli stati interiori 

e inibirà drasticamente la connessione che dovrebbe avvenire di riflesso tra impulso emotivo e respiro. ..non si può rifare volontariamente un’azione accaduta di riflesso. 

Il respiro naturale è reattivo”.


Recuperare questa “reattività” non è da confondere con il fatto di essere emotivamente reattivi o impulsivi, ma va invece nella direzione di dare fiducia a se stessi e al corpo: lasciarsi essere, lasciarsi scendere in profondità e lasciarsi vibrare con l'esperienza, mollando le redini del giudizio e autorizzandosi a sentire, a respirare e a emettere il proprio Suono, con spontaneità.

Verso l'apertura alla propria morbidezza e alle proprie "valli", dove dimora quella sensibilità che può essere stata a lungo schiacciata da condizionamenti e blocchi, e dove risiede la fucina della propria forza e vitalità.








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