Nelle inflessioni, nella modulazione, nel tono e nel volume della voce, nell'energia che la veicola, nelle pause e nei sospiri, si possono percepire le emozioni e le tensioni che ci abitano in quel momento e quanto ci sentiamo spontanei o meno.
La nostra voce parla profondamente di noi, della nostra personalità e identità.
Se affiniamo l'ascolto, possiamo sentire l'altro dalla sua voce ben oltre le parole che dice: chi è e come sta in quel momento; e dalla voce possiamo sentirci e comprenderci ben oltre le parole.
Troppo spesso si crede di poter spiegare e comprendere il tutto con la razionalità e con le parole, sicuramente necessarie e fondamentali ma spesso e naturalmente non esaustive della propria realtà, mentre il corpo e la voce (che è espressione del corpo) rendono maggiore evidenza della ricchezza e della verità dell'esperienza, al di là della propria razionalità.
Quante volte si tende a dare più credito a narrazioni mentali apparentemente razionali che seguono il filo di timori e convinzioni, seppur nell'ascolto della propria voce si potrebbero scorgere altre realtà.
O magari si "pensa" di poter più o meno camuffare e contenere con le parole il proprio stato emotivo, senza "sentire" che dalla voce affiora altro.
La voce rende evidenza di sé. Ma l'evidenza necessita di ascolto per potersi liberare e per poter aprire la strada a se stessi. Affinare l'ascolto della propria voce e arrendersi alla sua verità porta ad addentrarsi nella propria realtà interna.
Dall'ascolto profondo del nostro suono possiamo afferrare le richieste e i bisogni verso i quali andare incontro e dare voce ai blocchi, o meglio, alle nostre voci inespresse.
Una buona giornata a tutti!
Commenti
Posta un commento
Per commenti e domande sono disponibile a rispondervi personalmente e/o privatamente tramite e-mail.