Non c'è democrazia senza propaganda

Questo è l'incipit del primo capitolo 'Strutturare il caos' del celebre libro 'Propaganda' (1928) di Edward L. Bernays:

“La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini e delle opinioni strutturate delle masse è un elemento fondamentale della società democratica.
Coloro che riescono a padroneggiare questo ingranaggio invisibile della compagine sociale costituiscono un governo occulto, il vero potere che dirige il paese”.
“Noi siamo in gran parte governati, le nostre menti sono plasmate, i gusti vengono creati, le idee sono in gran parte suggerite da persone mai viste e sentite. E' la logica conseguenza del modo in cui è organizzata la nostra società democratica”. (Figuriamoci ora)
“Nei giorni in cui i re erano i veri re, Luigi XIV dichiarò modestamente: 'L'Etat c'est moi, lo stato sono io'. Aveva quasi ragione.
Però da allora le cose sono cambiate. La macchina a vapore, le rotative e la scuola pubblica, la troika della rivoluzione industriale, hanno sottratto il potere dalle mani dei re per darlo al popolo, che ha acquisito la forza persa del sovrano. Perché il potere economico spesso si porta dietro quello politico.
Però oggi si nota una reazione. La minoranza ha scoperto uno strumento molto potente per influenzare la maggioranza, ha capito che è possibile plasmare la mente delle folle in modo che utilizzino la loro forza appena guadagnata nella direzione voluta.
La propaganda è il braccio esecutivo del governo invisibile”.
“Un tempo chi governava era un leader, una guida, e passava alla storia semplicemente facendo quel che gli pareva. Se gli attuali successori di quei governanti, coloro che occupano posti di potere grazie alla loro posizione o capacità, non possono più fare quel che pare e piace a loro senza l'approvazione delle masse, trovano nella propaganda un'arma sempre più efficace per ottenere questo consenso”.
“In realtà essa è presente tutto attorno a noi e modifica la nostra immagine mentale del mondo.
(...) l'utilizzo della propaganda si diffonde perché viene sempre più spesso riconosciuta la sua efficacia”.
“Oggi le idee possono essere diffuse rapidamente e istantaneamente (...) ..possono essere trasmesse a qualsiasi distanza e a qualsiasi numero di persone”. (1928!!)

Bernays: inventò il campo delle pubbliche relazioni; figura decisiva del cosiddetto secolo americano, secolo del consumo. Finissimo stratega nel lanciare le mode. Consulente delle strategie industriali dell'American Tabacco Company, della Dodge, della General Motors, dei grandi trust dell'energia. In piena guerra fredda divenne il suggeritore del colpo di stato antisocialista in Guatemala con un'influente operazione di lobbying al congresso americano, ecc ecc ecc.
Insomma, non proprio un opinionista di passaggio.
Edward L. Bernays, come Walter Lippmann, e prima di loro Gustave Le Bon, Tarde e altri, sono le figure cardine della propaganda e della psicologia delle masse, i riferimenti per i governanti di varie epoche.

NON C'E' DEMOCRAZIA SENZA PROPAGANDA.
L'importante è sapere e ricordarsi di certe cose.



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