Finestra di Overton. Un fenomeno da conoscere e approfondire

Più pericolosa della mancata libertà di agire, può essere la mancata libertà di sentire.

E' sempre meno scontato ricordarsi di salvaguardare il proprio senso critico, il diritto di proprietà sulla propria mente, psiche e corpo.
E salvaguardare la possibilità di porsi domande e avere dubbi.

La prima fiducia è quella in se stessi e in come ci si sente rispetto a una certa situazione (emotivamente, una certa situazione cosa risveglia in noi? Quale sentire emotivo-corporeo? E quali riflessioni, a partire da questo?).
Non si tratta di non avere fiducia negli altri o nel contesto, di per sé.
Si tratta di avere maggiore fiducia in se stessi, tenersela stretta e coltivarla giorno per giorno questa fiducia (soprattutto adesso, mi viene da aggiungere).
Comporta più fatica tenere gli occhi aperti rispetto a certe questioni e andare a fondo, oltre possibili paure e incredulità.
La realtà va spesso oltre le proprie narrazioni personali, oltre quello che si vorrebbe e che, magari, ci si aspetta.
Ma accettare la fatica di affrontare e approfondire, rende liberi: apre dei lucchetti che ci sono stati magari "messi addosso" senza che ce ne siamo accorti.
(Qualsiasi mobbing o caccia alle streghe mediatica non vale una briciola in confronto alla libertà di pensare, parlare e agire
e all'intenzione, che nasce da dentro, di salvaguardare questa libertà).

Come avrete notato, questa riflessione non parla della finestra di Overton, in particolare, ma si sviluppa a partire da questo discorso. Per chi è interessato, consiglio di approfondire la conoscenza di questo fenomeno.



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