10 MODI PER..

Quella che segue può sembrare una critica drastica, prendetela con le pinze; mi preme fare queste considerazioni per ricordarci di NOI, prima di.. in un'epoca che tende a silenziare i battiti, i vuoti, la varietà di voci (dentro o fuori dal coro che siano), la soggettività, fondamentale per il confronto e l'autonomia. Viviamo in una realtà complessa, al di là di quanto venga edulcorata, veicolata, travisata; e siamo esseri complessi. Responsabilizzarci e autorizzarci, rispetto alle nostre profonde intenzioni, è una garanzia che ci permette di vivere la NOSTRA vita, di sentire l'appartenenza alla vita. "10 modi per" dire che mi son rotta (un pochino) dei post che numerano insegnamenti e consigli per un'esistenza al top (non parlo di cucina o giardinaggio):


- standardizzanti e omologanti.
Siamo soggetti, tanti e diversi, ognuno con il proprio modo di osservare, sentire, riflettere e agire. Meno male che per i problemi complessi non esiste un'unica soluzione; esiste la soluzione che si accorda al tuo sentire in quel momento, a cui sei preparata/o, a cui l'ambiente è preparato.. è il contatto con la situazione specifica che può suscitarti un movimento; ancor prima di una regola astratta: senti, e prova a fidarti.
- Illusori.
Va di moda dare i numeri a cose che non si possono numerare; è rassicurante, deresponsabilizzante e meno impegnativo rispetto allo stare in contatto con la realtà complessa, interna ed esterna. Sentire è capire, ma può spaventare.
Se delegassi esclusivamente a un elenco di regole la possibilità di affrontare al meglio una situazione, potrei rischiare di perdermi la portata dell'esperienza.
L'estremo bisogno di strumenti pratici (tipico di questo tempo) per quanto riguarda la sfera della psiche, parla della difficoltà di accesso alla propria interiorità, la capacità di lasciar emergere da dentro di sé, la capacità di stare e da lì lasciarsi trasformare, accogliere il cambiamento. Mai come oggi, il fare è una compensazione, un tappo all'essere. Non si tratta di demonizzare "il fare", ma di non permettere che questa spinta all'azione possa essere la soluzione ad ogni problema, soprattutto se complesso. Che il fare non soffochi l'essere.
Quando si dice: "la risposta è dentro di te", solo che.. va intercettata.
- Rischio di essere riduttivi e meccanicisti. Siamo universi, non macchine programmate per.. (di logico-deduttivo è permeato il mondo).
- Tesi continuamente verso una meta.
Il continuo bisogno di scopi svilisce il senso delle esperienze.
L'illusione di certezze distrugge il dubbio dal quale scaturiscono fertili domande.
Benedetta la capacità di approfondire, fermarsi, riflettere secondo il proprio sentire, creare ponti e collegamenti, in maniera a-finalistica.
Dal silenzio emerge il suono.
Posso scegliere di riempirmi di "regole pratiche per" oppure prendere coraggio di fare silenzio e provare a stare; sono due luoghi totalmente differenti.
- Rischio di essere oggettificanti e omologanti.
Come se ci fosse un comportamento giusto al momento giusto, sempre e comunque. Occhio al "suicidio delle reali intenzioni personali".
Siamo in un'epoca in cui l'oggettificazione è così radicata da passare inosservata: il corpo viene oggettificato, i rapporti, le relazioni, l'identità! Con la conseguenza della perdita di desiderio e soddisfazione.
Tra l'altro, trovo spiacevole se si trova a fine post una silhouette o un nudo femminile attraente, ammiccante ..eppure spesso si parla libertà, accettazione, emancipazione.. chissà perché sempre perfette e subordinate a certi canoni queste immagini di donne.
- Limitanti ..viva la possibilità di fare spazio. Viva l'apertura e l'incertezza che la guida!
- Questa illusione di controllo è un vestito troppo stretto.
- Un elenco non è una bacchetta magica.
- Rischio di ridurre a prestazione: sensibilità, capacità e qualità.
Teniamocela stretta la nostra imperfezione, riconosciamola, perché parla di noi e solo di noi, della nostra storia personale, dei nostri punti sensibili. Dal riconoscimento dei nostri limiti e della nostra imperfezione costruiamo la nostra auto-regolazione.
- Rischio di mercificare: sensibilità, capacità e qualità. "Se io faccio così, allora tu farai / dovrai / ..." che gabbia. Rinunciare a un po di sicurezza dà ossigeno alla spontaneità.
Il fatto è che quando nella mia vita cesseranno le incognite e la possibilità di viverle, potrei smettere di emozionarmi.

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