In questi giorni lascio entrare il più possibile il sole dalle finestre, lascio che illumini le stanze, ricevo il suo calore, lascio entrare i suoni e la luce, che si facciano spazio tra le superfici.
Mi prendo momenti in cui spengo il cellulare e mi dedico più pienamente a quello che sto facendo; provo a soffermarmi, a sentire la mia presenza e la presenza di ciò che mi circonda. Provo a rallentare: più rallento e più mi sento, vivo.
Questo fare spazio, questo assaporare la bellezza di momenti semplici, aprirmi al sentire di ciò che incontro, mi permette di ri-orientarmi e ri-connettermi, di riconoscere e apprezzare la presenza che mi circonda.
Sapete quando funziona di più? Quando riesco a lasciar andare l'aspettativa di una qualsiasi meta da raggiungere. Allora lì, lo spazio accade, si apre.
Ieri, a un certo punto, mi sono affacciata alla finestra e, con sorpresa, ho visto passare un'amica mentre andava a fare la spesa. Spontaneamente i nostri sguardi si sono cercati e, senza saperlo prima, ci siamo incontrate. In un istante, la carezza del suo sguardo ha accompagnato la mia giornata. Mi viene da dire: l'ascolto avvicina all'incontro. E' così semplice e naturale.
Potrebbe essere, questo, il tempo di guardare con occhi nuovi. In questo periodo di attesa riscopriamo il nostro desiderare, forse in maniera differente, più viva; ritroviamo il sapore dei gesti semplici, degli istanti, siamo più in contatto con i nostri bisogni. Sento che a me sta accadendo questo.. e provo a farlo accadere.
Proprio la crisi di questo tempo può farci riscoprire l'ascolto nelle nostre giornate.
La crisi è anche passaggio. Aprire un passaggio permette di riattivare parte di ciò che è stato bloccato, dentro di noi, magari da tempo.. e magari, nella semplicità di un momento di ascolto i nostri canali si aprono e ci riscopriamo così vivi e così desideranti.
Siamo alle porte della Pasqua.
Pasqua significa, nello specifico, "passare oltre", "passaggio".
Gli Ebrei ricordavano il passaggio, attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù d'Egitto alla liberazione. Per i Cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.
Qui, ora, stiamo vivendo un momento di grande crisi, ma anche un grande momento di passaggio. E così, anche all'interno di noi, possono aprirsi preziosi e vitali passaggi, possiamo scorgere nuove strade, guidate da un rinnovato sentire.
Rallentando sentiamo, apriamo.. e ci raggiungiamo.
L'immagine qui sotto è di questi giorni: una lumachina cuneese che "esce dal seminato" e, procedendo con il suo tempo, percorre la sua strada.. un passaggio che fiorisce.
Auguro a tutti voi la "fioritura" di passaggi.. una buona Pasqua.
Mi prendo momenti in cui spengo il cellulare e mi dedico più pienamente a quello che sto facendo; provo a soffermarmi, a sentire la mia presenza e la presenza di ciò che mi circonda. Provo a rallentare: più rallento e più mi sento, vivo.
Questo fare spazio, questo assaporare la bellezza di momenti semplici, aprirmi al sentire di ciò che incontro, mi permette di ri-orientarmi e ri-connettermi, di riconoscere e apprezzare la presenza che mi circonda.
Sapete quando funziona di più? Quando riesco a lasciar andare l'aspettativa di una qualsiasi meta da raggiungere. Allora lì, lo spazio accade, si apre.
Ieri, a un certo punto, mi sono affacciata alla finestra e, con sorpresa, ho visto passare un'amica mentre andava a fare la spesa. Spontaneamente i nostri sguardi si sono cercati e, senza saperlo prima, ci siamo incontrate. In un istante, la carezza del suo sguardo ha accompagnato la mia giornata. Mi viene da dire: l'ascolto avvicina all'incontro. E' così semplice e naturale.
Potrebbe essere, questo, il tempo di guardare con occhi nuovi. In questo periodo di attesa riscopriamo il nostro desiderare, forse in maniera differente, più viva; ritroviamo il sapore dei gesti semplici, degli istanti, siamo più in contatto con i nostri bisogni. Sento che a me sta accadendo questo.. e provo a farlo accadere.
L'ascolto apre passaggi, mette in relazione...è il lasciapassare di noi stessi.
Affidarci al balsamo dell'ascolto apre i sensi e ci fa cogliere la bellezza degli incontri essenziali, dentro e fuori di noi.
Proprio la crisi di questo tempo può farci riscoprire l'ascolto nelle nostre giornate.
La crisi è anche passaggio. Aprire un passaggio permette di riattivare parte di ciò che è stato bloccato, dentro di noi, magari da tempo.. e magari, nella semplicità di un momento di ascolto i nostri canali si aprono e ci riscopriamo così vivi e così desideranti.
Siamo alle porte della Pasqua.
Pasqua significa, nello specifico, "passare oltre", "passaggio".
Gli Ebrei ricordavano il passaggio, attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù d'Egitto alla liberazione. Per i Cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.
Qui, ora, stiamo vivendo un momento di grande crisi, ma anche un grande momento di passaggio. E così, anche all'interno di noi, possono aprirsi preziosi e vitali passaggi, possiamo scorgere nuove strade, guidate da un rinnovato sentire.
Rallentando sentiamo, apriamo.. e ci raggiungiamo.
L'immagine qui sotto è di questi giorni: una lumachina cuneese che "esce dal seminato" e, procedendo con il suo tempo, percorre la sua strada.. un passaggio che fiorisce.
Auguro a tutti voi la "fioritura" di passaggi.. una buona Pasqua.
Commenti
Posta un commento
Per commenti e domande sono disponibile a rispondervi personalmente e/o privatamente tramite e-mail.