Giorni diversi, questi
di voci lontane, ma così umanamente vicine,
Attese, occhi alla finestra
occhi sugli schermi, sulle finestre virtuali del mondo.
Riscoperte di vecchie passioni lasciate a metà.
E la mente che a momenti si accavalla su se stessa, passa in rassegna le varie cose da fare,
chiede, si perde, concepisce e non concepisce un tempo così strano,
lei che si affretterebbe ad agire, che ne avrebbe di cose da fare,
le trova comunque, anche chiusa in queste piccole stanze;
briccona, con i suoi "ricordati di.." "porta a termine.." "devi ancora fare.."!
E il corpo, che ha bisogno di spazio,
fermo in queste stanze, in attesa di un ascolto che ne liberi i movimenti e lo risvegli.
Ora i movimenti vanno ricercati e coltivati,
ora il corpo merita un'attenzione in più, per non restare appeso a respiri in superficie,
e per non lasciarsi sopraffare, nella stasi, da una mente che volerebbe lontana.
Questo è "un pò" del mio sentire di questi giorni.
In un momento come questo che stiamo vivendo, la regolazione mente-corpo potrebbe non essere affatto scontata.
Anche a casa la mente può avanzare con varie richieste e, magari, non averne abbastanza, se si è portati a chiedere molto a se stessi.
Se non si è abituati a concedersi silenzio, non è detto che sia immediato concederselo ora che si è a casa, solo per il fatto che si è a casa, anzi. La mente potrebbe ostinarsi, ancora di più, a mantenere il suo spazio di controllo, a maggior ragione adesso che questo spazio di controllo è messo a repentaglio, essendoci meno "da fare" (in un certo senso): vengono meno i consueti doveri e non si è abituati.
Il rischio potrebbe essere quello di affaccendarsi alla ricerca di scopi, indugiando, al tempo stesso, in diverse distrazioni; questo potrebbe mandare, di conseguenza, in confusione, nel caos, nell'insoddisfazione.
Quando ci ritroviamo in balìa di questi "grovigli mentali", è importante trovare il modo di staccare, ritrovare il nostro baricentro e recuperare uno spazio di silenzio. Possiamo accedere a questo spazio lasciando scendere il nostro respiro e la nostra energia verso il basso, riportandoci così in contatto con il corpo.
In queste circostanze, occorre ancor più ricordarci del corpo e metterci in ascolto dei suoi ritmi.
Chi di noi si chiede parecchio potrà potenzialmente trarre molto da questi giorni, se si è disposti a darsi attenzione e respiro, con meno richieste e più ascolto, seppur questo possa non risultare immediato e spontaneo: si tratta di un ascolto che va coltivato e che richiede tempo per essere assimilato nelle proprie routine.
Domande punzecchianti: a quante richieste possiamo rinunciare oggi?
Quanto spazio vuoto possiamo permetterci, senza andare immediatamente a riempirlo (con pensieri, azioni e vari altri mezzi compensatori )?
Una richiesta o un bisogno impellente lasciati cadere, potrebbero risvegliare momenti di presenza, ascolto e piacere con noi stessi: tempo per noi.
Quanto tempo ci diamo, ora che di tempo probabilmente ne abbiamo di più?
La mente ha bisogno di essere stimolata, attraverso l'attenzione e la concentrazione, così come ha bisogno di fermarsi, attraverso il silenzio;
allo stesso modo, il corpo ha bisogno di movimento così come di abbandono e riposo.
Mente e corpo sono interconnessi.
La totale integrazione, sempre e comunque, non è realistica; i conflitti fanno parte dell'esistenza, ma è il nostro modo di affrontarli che orienta la nostra vita.
Riconoscendo i nostri diversi bisogni, alternandoli e integrandoli, giorno per giorno, andiamo a coltivare il nostro equilibrio e la nostra unità.
Può essere quindi prezioso provare a "fare ordine" e a darci delle priorità, alternando i doveri e i lavori ai tempi del silenzio e del piacere, attraverso momenti di "stacco", relax, movimento libero ..respiro.
Stabilire delle priorità, degli orari e dei ritmi buoni per noi, in questo tempo "alterato", ci aiuta a viverci più serenamente i momenti di piacere e a non venire assorbiti eccessivamente da distrazioni (come perderci davanti al computer, per esempio) che alimentano l'insoddisfazione o lo sconforto a fine giornata.
E' importante dare cura sia alla mente che al corpo a partire dall'inizio della nostra giornata; una giornata che inizia con soddisfazione può guidare e influenzare le ore successive.
Dove mente e corpo si incontrano, lì siamo presenti a noi stessi, tocchiamo momenti di maggiore pienezza.
Questi giorni sembrano ricordarci di volerci bene; in quanto, in questi giorni, abbiamo modo di osservare più da vicino quanta attenzione e spazio ci diamo.
La cura del corpo e della mente ci sostiene, ci rigenera e solleva, permettendoci di assaporare e cogliere il senso delle nostre giornate.
In questi spazi confinati che stiamo vivendo, ricordiamoci di aprire i nostri respiri.
Sono quei respiri aperti che permettono gli affetti, la corrente emotiva che scorre in noi, che ci apre alla ricchezza del nostro mondo interiore così come alla vicinanza con l'altro.
Buoni spazi, cura e ascolto.
di voci lontane, ma così umanamente vicine,
Attese, occhi alla finestra
occhi sugli schermi, sulle finestre virtuali del mondo.
Riscoperte di vecchie passioni lasciate a metà.
E la mente che a momenti si accavalla su se stessa, passa in rassegna le varie cose da fare,
chiede, si perde, concepisce e non concepisce un tempo così strano,
lei che si affretterebbe ad agire, che ne avrebbe di cose da fare,
le trova comunque, anche chiusa in queste piccole stanze;
briccona, con i suoi "ricordati di.." "porta a termine.." "devi ancora fare.."!
E il corpo, che ha bisogno di spazio,
fermo in queste stanze, in attesa di un ascolto che ne liberi i movimenti e lo risvegli.
Ora i movimenti vanno ricercati e coltivati,
ora il corpo merita un'attenzione in più, per non restare appeso a respiri in superficie,
e per non lasciarsi sopraffare, nella stasi, da una mente che volerebbe lontana.
Questo è "un pò" del mio sentire di questi giorni.
In un momento come questo che stiamo vivendo, la regolazione mente-corpo potrebbe non essere affatto scontata.
Anche a casa la mente può avanzare con varie richieste e, magari, non averne abbastanza, se si è portati a chiedere molto a se stessi.
Se non si è abituati a concedersi silenzio, non è detto che sia immediato concederselo ora che si è a casa, solo per il fatto che si è a casa, anzi. La mente potrebbe ostinarsi, ancora di più, a mantenere il suo spazio di controllo, a maggior ragione adesso che questo spazio di controllo è messo a repentaglio, essendoci meno "da fare" (in un certo senso): vengono meno i consueti doveri e non si è abituati.
Il rischio potrebbe essere quello di affaccendarsi alla ricerca di scopi, indugiando, al tempo stesso, in diverse distrazioni; questo potrebbe mandare, di conseguenza, in confusione, nel caos, nell'insoddisfazione.
Quando ci ritroviamo in balìa di questi "grovigli mentali", è importante trovare il modo di staccare, ritrovare il nostro baricentro e recuperare uno spazio di silenzio. Possiamo accedere a questo spazio lasciando scendere il nostro respiro e la nostra energia verso il basso, riportandoci così in contatto con il corpo.
In queste circostanze, occorre ancor più ricordarci del corpo e metterci in ascolto dei suoi ritmi.
Chi di noi si chiede parecchio potrà potenzialmente trarre molto da questi giorni, se si è disposti a darsi attenzione e respiro, con meno richieste e più ascolto, seppur questo possa non risultare immediato e spontaneo: si tratta di un ascolto che va coltivato e che richiede tempo per essere assimilato nelle proprie routine.
Domande punzecchianti: a quante richieste possiamo rinunciare oggi?
Quanto spazio vuoto possiamo permetterci, senza andare immediatamente a riempirlo (con pensieri, azioni e vari altri mezzi compensatori )?
Una richiesta o un bisogno impellente lasciati cadere, potrebbero risvegliare momenti di presenza, ascolto e piacere con noi stessi: tempo per noi.
Quanto tempo ci diamo, ora che di tempo probabilmente ne abbiamo di più?
La mente ha bisogno di essere stimolata, attraverso l'attenzione e la concentrazione, così come ha bisogno di fermarsi, attraverso il silenzio;
allo stesso modo, il corpo ha bisogno di movimento così come di abbandono e riposo.
Mente e corpo sono interconnessi.
Alexander Lowen affermava che il lavoro sul corpo può influenzare gli atteggiamenti mentali,
così come gli atteggiamenti mentali hanno effetti sul corpo.
Quando c'è riconoscimento e ascolto dei propri bisogni, si tende verso l'unione mente-corpo,
unione che apre alla soddisfazione, al piacere e alla libertà di sentire ogni emozione,
perché nell'unione non c'è divisione, paura o blocco,
non c'è polarità, ma connessione e integrazione fra le diverse parti di noi.
La totale integrazione, sempre e comunque, non è realistica; i conflitti fanno parte dell'esistenza, ma è il nostro modo di affrontarli che orienta la nostra vita.
Riconoscendo i nostri diversi bisogni, alternandoli e integrandoli, giorno per giorno, andiamo a coltivare il nostro equilibrio e la nostra unità.
Può essere quindi prezioso provare a "fare ordine" e a darci delle priorità, alternando i doveri e i lavori ai tempi del silenzio e del piacere, attraverso momenti di "stacco", relax, movimento libero ..respiro.
Stabilire delle priorità, degli orari e dei ritmi buoni per noi, in questo tempo "alterato", ci aiuta a viverci più serenamente i momenti di piacere e a non venire assorbiti eccessivamente da distrazioni (come perderci davanti al computer, per esempio) che alimentano l'insoddisfazione o lo sconforto a fine giornata.
E' importante dare cura sia alla mente che al corpo a partire dall'inizio della nostra giornata; una giornata che inizia con soddisfazione può guidare e influenzare le ore successive.
Dove mente e corpo si incontrano, lì siamo presenti a noi stessi, tocchiamo momenti di maggiore pienezza.
Questi giorni sembrano ricordarci di volerci bene; in quanto, in questi giorni, abbiamo modo di osservare più da vicino quanta attenzione e spazio ci diamo.
Quanti momenti piacevoli ci stiamo concedendo?
E quanto riposo della mente?
La cura del corpo e della mente ci sostiene, ci rigenera e solleva, permettendoci di assaporare e cogliere il senso delle nostre giornate.
In questi spazi confinati che stiamo vivendo, ricordiamoci di aprire i nostri respiri.
Sono quei respiri aperti che permettono gli affetti, la corrente emotiva che scorre in noi, che ci apre alla ricchezza del nostro mondo interiore così come alla vicinanza con l'altro.
Buoni spazi, cura e ascolto.

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