Quanto siamo disposti ad amare e onorare noi stessi a tal punto da darci tempo per esplorare il cambiamento senza chiederci quanto tempo ci vorrà?
Il cambiamento è un'esperienza e come ogni esperienza richiede un "rilasciare" i sensi per essere vissuta.
Come si può fare esperienza del cambiamento se ci illudiamo che questo possa sottostare al dominio della mente che detta regole riguardo a tempi prestabiliti in cui stare?
"Entro tot devo riuscire a..". Se si tratta di un lavoro pratico può funzionare, ma quando entriamo nella sfera psichica, nel nostro luogo interiore e sacro, come può IL CONTROLLO DEL TEMPO favorire L'APERTURA verso un cambiamento?
L'apertura e l'accoglienza del cambiamento hanno una morbidezza che scivola dal controllo, non hanno a che fare con la rigidità di limiti temporali, semmai li trascendono. Così, a un certo punto ci si accorge, per esempio, che "non si sta più così male per determinate esperienze passate" o che "ci si sente più liberi e in armonia, più in contatto con se stessi".
Che poi, il cambiamento cos'è se non l'accettazione di ciò che siamo? La resa a noi stessi in ogni "nostro luogo"? La liberazione, di noi stessi.
Il cambiamento non avviene grazie al controllo del tempo che abbiamo stabilito a priori, ma grazie al fatto che lo abbiamo finalmente lasciato un po' più andare, questo controllo.
Perciò, quanto la domanda "quanto tempo ci vorrà per.." è figlia del controllo? Quanto può ostacolare un reale cambiamento?
Queste domande mi portano a percepire, spesso, come una piccola interruzione in un processo in corso.
Certo, ci si può dare dei tempi, li si può immaginare anziché imporre, ma che non occultino l'esperienza in corso e la possibilità di coglierla e onorarla, nel suo presente.
Riconoscerci nei "nostri luoghi"
darci il tempo per esplorare
lasciare che i sensi si soffermino sulle esperienze che incontriamo
sembra evocare la leggerezza del battito d'ali di una farfalla, che, proprio spiegando le ali e liberandosi, si "permette" di esplorare lo spazio intorno a sé, posarsi, cogliere e "andare verso"
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