Prossimo workshop: l'aggressività femminile



L'aggressività è una funzione naturale che permette di:

- individuare la propria IDENTITA' e il proprio CONFINE
- riconoscere e proteggere il proprio SPAZIO
- promuovere AUTONOMIA e SPINTA AL CAMBIAMENTO, favorendo la capacità di distacco, dove occorre
- liberare la propria ESPRESSIONE e il proprio POTERE PERSONALE
- volgere dalla reazione impulsiva all'AUTO-REGOLAZIONE
- indirizzare le proprie SCELTE e AFFRONTARLE
- sentirsi LIBERE
- ..e maggiormente DETERMINATE.

La nostra naturale aggressività ci mobilita, ci porta ad ESSERCI a pieno titolo nella nostra vita, ad AUTORIZZARCI (da non confondere l'aggressività con l'aggressione).
AGGRESSIVITA' significa "muovere verso" e di questa energia siamo naturalmente dotate, benchè la sua repressione possa indurci a credere di esserne prive.
Come afferma Marina Valcarenghi: noi donne non ne siamo prive, semmai ne siamo state in parte private, perchè condizionate da determinati modelli culturali e sociali.

"Senza aggressività si è vittime o carnefici" Alexander Lowen.
Se la propria naturale aggressività è stata bloccata nella sua espressione, ciò può ostacolare la propria individuazione, ossia il fatto di comprendere appieno chi siamo e di cosa abbiamo bisogno, andando a ledere la nostra realizzazione e la nostra determinazione. In questi casi possiamo osservare il conflitto fra ciò che viene richiesto dall'esterno e ciò che sentiamo (internamente) migliore per noi.
L'aggressività non integrata "devia" dai suoi canali originari e prende forme meno salutari, con differenti risvolti psichici e fisici, determinando una tendenza all'iper o all'ipo-aggressività.
Le vesti di un'aggressività repressa sono molteplici e si possono riflettere in comportamenti apparentemente ambivalenti: dal senso di colpa, all'impotenza e alla passività, all'ansia, alla mancanza di energia, all'impulsività e agli scatti d'ira, all'irritabilità, all'insoddisfazione, alla difficoltà a porre limiti e confini, all'apatia, ecc. fino a un ventaglio di sintomi corporei, tra i quali: tensioni muscolari croniche, mancanza di energia, gastrite, mal di testa e svariati altri sintomi psico-somatici.
Ciò che reprimiamo resta energia stagnante/bloccata nel corpo, "forza" con la quale non siamo in contatto ma che risiede all'interno di noi. Quando non accolta e non espressa, questa "carica" tende a sfuggire al nostro controllo e può "consumarci". Recuperare, coltivare e integrare la propria aggressività porta a sentirci più intere, unite e sicure.

Perché aggressività "femminile"?
Perché, storicamente, l'aggressività di noi donne ha avuto risvolti differenti rispetto all'aggressività degli uomini; ossia, si è trovata spesso stereotipata, bloccata e condizionata da una cultura di riferimento basata su modelli prevalentemente maschili, dando luogo allo sviluppo di sindromi psicosomatiche tipicamente femminili (dall'isteria di un tempo ai disturbi alimentari di oggi, alla maggiore incidenza di ansia e depressione, ecc.).
L'abitudine a determinati modelli/condizionamenti può rendere silenti emozioni, comportamenti e farci perdere il contatto con la nostra prima bussola: il sentire del corpo e l'energia che muove.
Quanto la nostra aggressività (femminile) è naturale oppure naturalizzata?
Quanto risente della cultura sociale/famigliare?
E' naturale sentirsi tendenzialmente ipo o iper-aggressive?
Se presenti, cosa ci comunicano alcuni sintomi ricorrenti?

Riconoscere e appropriarci della nostra aggressività ci permette di costruire il "ponte" che conduce all'autonomia e al cambiamento; permette di dispiegare le nostre ali, "da baco a farfalla".
La spinta aggressiva guida e canalizza l'espressione delle proprie risorse, facendo da supporto e terra ferma.
Sentire di avere possesso della propria carica aggressiva (che altro non è che la capacità di reagire alla vita), sottrae dalla posizione di vittime e allo stesso tempo permette di affermare i propri diritti senza l'obbligo di alzare i toni.
Concede di "essere", naturalmente.

SVOLGIMENTO
In questo workshop alterneremo momenti di dialogo, in cui ogni partecipante sarà libera di esprimersi e raccontarsi, ad esperienze corporee di ascolto e di espressione.
Ci si addentrerà alla scoperta del proprio linguaggio aggressivo.
Esploreremo varie forme di aggressività, muovendo verso il riconoscimento e l'integrazione della nostra carica aggressiva.
Sarà un'esperienza in divenire, che seguirà le tracce di ognuna e condurrà allo sviluppo della propria naturale espressione.

Il gruppo può essere un'esperienza potente in grado di mobilitare energia e consapevolezza. Nel gruppo si riceve ascolto, si condivide, si entra in risonanza, ci si mette in contatto, quel contatto in grado di sciogliere tensioni e aprire possibili vie al cambiamento.

CONDUCE
Elisa Molino, psicologa e psicoterapeuta bioenergetica specializzata presso la S.I.A.B. di Milano (Società italiana di Analisi Bioenergetica). Formata inoltre sul trattamento di trauma e dissociazione.
Ricevo privatamente ad Alba e a Torino.

E' RICHIESTA LA PRENOTAZIONE
contattatemi al numero 333 9164688
o per e-mail: elisa-molino@libero.it

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