La rabbia che ci mobilita l'impotenza dell'altro è una reazione alla nostra impotenza (oltre che contraltare al suo atteggiamento). Quanti luoghi nascosti in noi stessi sono “fedelmente” nascosti, anche a noi stessi? Persi, in balìa. Magari crediamo di reagire generalmente, non ci sentiamo così impotenti. Ma dipende di fronte a cosa e in che momenti. Quanto è facile o difficile dire dei NO e restarne fedeli? O autorizzarsi a dei SI? O chiedere a se stessi prima che a chiunque altro? O darsi fiducia in momenti di fragilità? Magari non ci sentiamo, appunto, così impotenti. Forse ci sentiamo, al contrario, aggressivi. Dipende da quanto vengono mobilitate le nostre emozioni in reazione ad eventi esterni, da quanto tolleriamo la frustrazione. E' doloroso percepire la propria impotenza. Che si tratti di PASSIVITA' o, al contrario, di IMPULSIVITA' e AGGRESSIONE, alla base sta l'impotenza. Ossia “la difficoltà a riconoscere e a proteggere la propria identità e il proprio progetto di vita” (L'aggressività femminile, Marina Valcarenghi). Marina Valcarenghi parla di "aggressione" come di reazione scomposta alla propria impotenza. Per recuperare il nostro potere personale, in termini di autonomia, sicurezza e auto-riconoscimento, possiamo in ogni momento fare appello ai nostri confini. Cercarli, sentirli, recuperarli.. o costruirli. Ritornare dentro di noi per sentirci e tollerarci. Il potere personale, che deriva dalla protezione dei propri confini, evita di trasformarsi in dominio o eccessivo controllo e, al tempo stesso, protegge dall'invasione altrui. Quando percepiamo i nostri confini ci sentiamo al sicuro e questo cambia tutto. Cambiano le nostre reazioni, migliora il sonno, la capacità di rigenerarci e lasciarci andare, la possibilità di lasciar andare quando occorre e di sganciarci da determinate situazioni.. la possibilità di incontrare situazioni diverse. La regolazione dei confini può essere un processo in continuo mutamento.. il “processo” di una vita, che ne conferisce struttura e solidità. Senza confini possiamo ritrovarci facilmente smarriti, oltretutto in una società caratterizzata da tanta liquidità. I confini conferiscono struttura e solidità alla nostra identità, una solidità che ci permette di affrontare i cambiamenti.
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