FRUSTRAZIONE.. E ALTERITA'

A volte la rabbia o frustrazione che l'altro ci provoca la percepiamo come fiducia tradita, 
ma potrebbe essere frutto di nostre aspettative più o meno rigide o più o meno realistiche.
A volte non è mancanza di rispetto altrui, ma nostri standard inflessibili, giudizio verso le nostre-altrui imperfezioni o défaillance, orgoglio tradito che riecheggia.
Magari non abbiamo considerato a fondo il contesto, avevamo semplicemente gli occhi aperti 
su convinzioni e desideri nostri.. che poi, sbam! Impattano col reale.
La realtà ridimensiona così le possibilità e ci muove alla comprensione, a VEDERE noi, 
così come gli altri.
La frustrazione provocata dai comportamenti disattesi (altrui) ci insegna che non possiamo avere il controllo su tutto e ci ricorda il prezzo e il valore dell' ALTERITA': dall'altra parte esiste un altro che può essere più o meno differente da me, con idee, desideri e paure che possono essere simili o distanti dalle mie.
Vedere l'altro mi permette di conoscere una realtà differente dalla mia e ugualmente esistente.
Lasciare che sia, "caricarci" meno e caricare meno il contesto.
Da qui, consapevoli di questa alterità, possiamo davvero scegliere e regolare i nostri confini all'interno della relazione. Con maggiore consapevolezza.
Quante volte le aspettative e i bisogni insoddisfatti vanno a minare la comprensione e la consapevolezza, non ci permettono di vedere davvero.
Riconoscere l'alterità ci aiuta a distinguere ciò che è proprio (a livello emotivo.. comprese le paure passate che riemergono, convinzioni, aspettative, bisogni, ecc.) da ciò che è altro, da ciò che è presente ad oggi nella relazione.
L'alterità riconosciuta ci riporta alla distinzione fra passato e presente: 
quanto passato si affaccia ancora nel presente e influisce nelle mie relazioni? ..e nelle mie reazioni?
A quanto presente mi sto lasciando andare?
Quanto lascio che oggi sia differente da ieri?

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