Narcisismo: come agisce.

(Mi riferisco qui al “narcisismo” come fosse un personaggio a sé, astraendolo come insieme di tratti 
che possono essere più o meno presenti in una persona, posto il fatto che nessuno è una diagnosi, 
un'etichetta o una categoria).

Narcisismo: 
- divide, va per confronti, mette in sfida: “io sono meglio di..  loro sono peggio di..” io/tu - noi/loro.
- Il narcisismo non tiene conto dell'ampiezza della realtà, della possibilità della diversità. In natura 
esiste una tale ricchezza e varietà: “io e te” presuppone la possibilità di accettare l'altro come diverso 
da sé, senza per questo porsi in antitesi o in sfida. Perchè meglio o peggio di? Perchè non osservare 
la varietà senza per questo sentirsi superiori o inferiori? 
La verticalità non concede appoggio. Elevazione a scapito di partecipazione e parità. Che illusione!
- Il narcisismo taglia via la zona cieca, la naturale e benefica imperfezione, il buio, il vuoto, 
l'altra faccia della medaglia, ciò che è più profondo e che dona tridimensionalità ad ogni cosa: l'unità 
tra sensazioni, sentimenti e razionalità, la capacità di osservare e “stare” senza per forza “dare un voto o collocarsi in una gerarchia”.
- Il narcisismo non ammette errore: “io non sbaglio.. se sbaglio non lo riconosco.. se me lo fai notare 
lo rifletto su di te. Ho difficoltà ad accettare la critica come critica costruttiva”. Ciò denota 
un'impossibilità a digerire e a cambiare a livello profondo.
- “Siccome non sbaglio, non conosco senso di colpa”. E' il prezzo dello stare a galla, in superficie, che 
consente d'altra parte di non calarsi nella profondità dei sentimenti, come nel dolore per esempio. 
- Il dolore e il bisogno dell'altro vengono visti, ma non provati ..semmai utilizzati. Non c'è reale parte-
cipazione emotiva: deficit a livello empatico.
- Non sente ..preso a calcolare vittorie e strategie. Vive nel passato.
- Per paura di essere ancora fregato, gioca d'anticipo. Non si fida, ha perso la fiducia nell'altro.
- Il narcisismo è dipendente dalla conferma. E' un piedistallo che poggia su un terreno altrui. 
La sua debolezza si nota dal potere che ostenta.
- Il narcisismo esalta; accende, ma in realtà mai per davvero.
- Si nutre della menzogna e dell'abuso psicologico.. perpetuando al contrario l'insoddisfazione, 
di sé in primis.
- Il narcisismo punisce.. riflettendo il senso di colpa sull'altro, facendo pressione attraverso il silen-
zio, innestando aspettative e atmosfere ambigue, portatrici di promesse disattese.
- Il narcisismo si sintonizza sui bisogni dell'altro e da qui struttura copioni, maschere.. che a volte 
non calano nemmeno di fronte a sé. La linea di confine fra menzogna e realtà si perde
..smarriti gli altri che la van cercando.
- Il primo tradimento, nel narcisismo, è verso se stessi. Una maschera che non cala implica la 
rinuncia di sé. Ciò che vive è il riflesso dell'ego. Ciò che è dentro resta confinato in fondo, 
un territorio senza dimora.

- Il narcisismo non tiene conto che così facendo si frega: si frega la vita, estraendone il succo e illu-
dendosi di poterne fare a meno.
Il prezzo da pagare è un'esistenza bidimensionale, scissa, polarizzata, congelata.. mentre fuori 
c'è il sole, la pioggia, la sorpresa, la novità, l'esistenza reale.
- Il narcisismo asfalta.. asfaltando gli altri, ci si asfalta.
Siamo tutti in contatto, immersi in risonanze molteplici. Non possiamo fare a meno dell'altro.

Il narcisismo è autodistruttivo. 

A non guardarsi mai in faccia per davvero, prima o poi si va a sbattere. 

..narcisismo, principe dannato, mentre non ti accorgi che quella 
vecchia sfida non esiste più, la vita scorre e passa. L'hai vista?


Commenti

  1. Lo stare a galla si ricollega a qualcosa che ho compreso del me stesso che ero (e che per mia immensa fortuna ho in gran parte smesso di essere). Tutto galleggiava sullo stesso piano, per quel mio passato me stesso non esistevano scale di valore, non c'erano cose più importanti e cose meno importanti, tutto galleggiava sullo stesso piano. Interpreto quel dato alla mia maniera: io funzionavo solo col mio pensiero cosciente, le intuizioni e le percezioni erano snaturate da una perenne rimuginazione, da un perenne chiasso mentale. Per quel motivo la mia scala di valori prevedeva un solo livello, tutto egualmente importante, oppure tutto egualmente poco importante, difficile distinguere.

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    1. Da come scrivi emerge la consapevolezza rispetto a delle reazioni difensive, che proteggevano da un lato, ma snaturavano appunto dall'altro. Ed emerge anche il coraggio delle intuizioni e delle percezioni che ti sei concesso a un certo punto di ascoltare e che hanno potuto integrarsi alla tua visione e al tuo vivere, un'integrazione che dona tridimensionalità e colore.

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