..perciò,
lascia andare il fiammifero, lascia che esista, non sprecare energie
in un luogo non idoneo.
Torna
a te, che vieni prima di ogni fiammifero, senti dove muove quella
carica aggressiva, con che cosa si va a scontrare, con quale parte di
te è in conflitto. Ognuno può avere dentro di sé delle parti che
muovono verso direzioni differenti, a volte opposte ..e a volte
queste parti si fanno la guerra. Guerra che è portata in scena
attraverso il sintomo, il blocco o la reattività. Dov'è il
conflitto? Trovalo, osservalo, sentilo. Ascolta le ragioni di ogni
parte, permettiti di lasciarle esistere entrambe. Accogli la sfida
fra loro: arrenditici. Negarle o zittirle le farebbe “arrabbiare”
ulteriormente, alimenterebbe il conflitto in te.
Le
parti inascoltate di sé possono tenere-trattenere molta rabbia:
energia compressa, stagnante, condensata in forma di tensione
cronica, liberata a intermittenza, oppure negata e sradicata dal suo
diritto “a esistere”. Ogni parte sta difendendo un bisogno/una
causa importante per sé, anche se forse esagera. Esagera perchè non
riceve l'attenzione che vorrebbe, da te.
Osservare
le parti aiuta a comprenderle e a mediare la loro influenza dentro di
sé. Una volta comprese potranno poco per volta rasserenarsi,
sentirsi protette e integrarsi a quel tutto che tu sei, che in
origine eri: integro e vitale, unito in te. Ogni dito puntato che ti
dai, ogni giudizio verso te stesso potrà riportare queste parti in
uno stato di tensione, allarme, chiusura, inibendo la tua energia.
Succede. Come può succedere, in un secondo momento, di accorgersi di
essere stati severi con se stessi.
La
morbidezza e la grazia del corpo ha a che fare con la tolleranza e
l'accoglienza di sé, con quanta “parte” di sé è accettata e
integrata.
Commenti
Posta un commento
Per commenti e domande sono disponibile a rispondervi personalmente e/o privatamente tramite e-mail.