LA SEDUZIONE

Nel nostro immaginario, la seduzione può avere diversi significati e forme. 
Si seduce con strategia o con grazia? Dipende.
La via della grazia è quella che favorisce uno stato di piacere e appagamento. E' determinata da uno stato di apertura e promuove apertura nell'ambiente in cui viene espressa. Questa via non si compra, non si apprende. Si risveglia, in quanto si possiede già.
La grazia deriva dal lasciarsi andare alla propria spontaneità, “scremarsi” da vari schemi, modelli, tabù che contaminano il nostro atteggiamento e lo irrigidiscono. Emerge quando il "sovrappiù" che abbiamo costruito per sentirci abbastanza non è più necessario, quando le nostre impalcature si ammorbidiscono e la nostra "torre di guardia" (il controllo della mente) cede il posto ad una piacevole fluidità nel respiro, nei movimenti, nell'espressione; sono i momenti in cui ci sentiamo abbastanza sicuri e sereni, in contatto con ciò che accade, nell'esperienza. Autocentrati: manifestiamo la vitalità di ciò che siamo, senza altri fini. In questi momenti possiamo scoprire di essere come dei magneti, degli attrattori per gli altri e per l'ambiente che ci circonda; ciò non è intenzionale, è spontaneo. Ci scopriamo seducenti e piacevoli, ma la seduzione è una conseguenza del nostro star bene, non "il mandante" per arrivare all’altro. 
La capacità di sedurre corrisponde alla capacità di attrarre. Ognuno di noi attrae maggiormente certe persone ed esperienze piuttosto che altre, in base alle emozioni prevalenti sulle quali è sintonizzato, a quanto si sente libero su certe cose piuttosto che su altre, in base alle sue personali credenze e alla tenacia dei suoi condizionamenti, in base a ciò che desidera e al quale non pone difese, ma anche in base a ciò che teme.
Sedurre con strategia, al contrario, può essere concepito come un "aggiungere all’impalcatura", manipolare qualcosa che sembra, ma non è; si basa sul presupposto che così come siamo non bastiamo. Come se la seduzione fosse qualcosa da imparare, come se fossimo mancanti. Semmai ci siamo privati della nostra qualità seduttiva, l'abbiamo repressa, ma questa è intrinseca in noi. Più che qualcosa da apprendere è qualcosa da risvegliare e ricordare. Ricordarci come eravamo spontanei quando.. è lì! La seduzione sganciata dall’emozione e dal “sentire” può diventare manipolazione e impalcatura. Col tempo, ferisce chi la riceve e svalorizza chi la mette in atto.
Diamo fiducia a noi stessi e a ciò che ci comunica il corpo. Nulla si perde nel corpo, ogni memoria è conservata: il desiderio, la gioia, l'innocenza.
Sorriso, desiderio, spontaneità e innocenza hanno in comune una qualità "attrattiva", ossia sono caratteristiche seducenti per natura. E comunicano grazia. Il bambino è naturalmente seducente per queste caratteristiche. Anche gli animali, per la loro spontaneità suscitano tenerezza e attrazione. 
Ognuno conserva l’innocenza e la spontaneità del bambino che è in sé. Pur proteggendo i nostri confini, possiamo lasciare spazio a queste qualità che stanno nel profondo di noi ed emergono proprio quando ci abbandoniamo e ci lasciamo andare. Ciò non può essere imposto o insegnato attraverso strategie, non emerge nel momento in cui ci si sente bloccati da credenze, pregiudizi, bisogno di controllo. La capacità seduttiva va liberata, anziché costruita. 
Per esempio, in amore è comune dire "arriva quando meno te lo aspetti", perché accade spesso proprio così: è più facile che succeda di "far breccia" in un momento in cui non ce lo aspettiamo. Non aspettandoci nulla di particolare, abbassiamo le nostre difese e il desiderio e la spontaneità si risvegliano con maggiore libertà. Non ci imponiamo, ma lasciamo andare. Proprio allora, spontaneamente, qualcosa accade.


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