In realtà (io credo), la persona coinvolta in questo meccanismo, anziché diventare più forte, si indebolisce e si isola. Si potrà sentire forte da un certo punto di vista, esteriormente magari, ma internamente potrebbe sentirsi più debole.
La competizione DIVIDE e può avere un caro prezzo: l'isolamento, l'eccessiva auto-responsabilità (che a lungo andare appesantisce), l'egoismo, la diffidenza verso l'altro, fino alla PAURA DELL'ALTRO, percepito come diverso da sé; viene meno la naturale empatia per il proprio simile.
Non sempre ci accorgiamo di quanto siamo simili; il mio dolore di oggi può essere il tuo di domani, così la mia gioia e tutto il resto. C'è grande differenza nel viversi queste esperienze da soli oppure insieme ad altri che ci comprendono.
La competizione divide, la collaborazione unisce, apre, crea, NUTRE.
Può esserci una forza, che matura dentro di sé, tenace quanto morbida, tollerante ai cambiamenti, fiduciosa, che si misura dalla fiducia negli altri, dalla spinta alla collaborazione e dalla volontà di guardare l'altro come un essere unico e con la sua storia ma, alla base, con le stesse necessità, emozioni e profondità proprie. E' la stessa forza data dal coraggio di guardarsi dentro.
Incontrare l'altro è molto simile a “incontrare se stessi” nei propri differenti aspetti. Ogni incontro è un respiro più profondo che riscalda, è energia vitale.
L'apertura, l'incontro e la collaborazione generano armonia e forza comune, perchè si basano sulla sintonizzazione reciproca e vanno a creare una gestalt, un “incastro” che determina un equilibrio più complesso e ampio, dato dall'apporto di ognuno e nutriente per tutti.
Sono concetti che possono sembrare scontati fino a quando non se ne fa esperienza, o nuovamente esperienza.
Nel momento in cui questi concetti si concretizzano cambia il modo di sentirsi e di percepire gli altri.
Ho trascorso alcuni giorni insieme a molte persone, in un'esperienza di ecovillaggio. Non conoscevo quasi nessuno, eppure, eravamo come fratelli e sorelle, aperti e disponibili; questo ha alimentato un clima caldo e nutriente che è cresciuto nei giorni. Il riconoscimento reciproco e il rispetto per la natura sono stati il veicolo che ci ha accompagnato.
Quante volte sotto la paura c'è semplicemente amore e comprensione.
Terminata questa esperienza, torno alla vita cittadina con un sole nel cuore che mi riscalda e mi fa percepire una forza genuina e una grande fiducia. In questa forza ci sono tutti gli sguardi e gli abbracci amorevoli e incondizionati che ho incontrato, tutti gli incontri che hanno fatto incontrare ancora di più me stessa.
Ho toccato con mano quanto l'apertura e la collaborazione generino una forza incredibile. Una forza che non lega l'altro, ma dà riconoscimento, libera e orienta.
E' gratitudine alla vita.
Commenti
Posta un commento
Per commenti e domande sono disponibile a rispondervi personalmente e/o privatamente tramite e-mail.