DIFFIDENTI O FIDUCIOSI?

Il non fidarsi degli altri può portare a incontrare proprio chi risulta inaffidabile.
Allora entrambi gli aspetti risultano "veri".. ci si chiede "è forse a causa mia?" o "è l'altro?". Sta di fatto che in questi casi la nostra realtà si crea, una realtà che probabilmente è famigliare. Che si crede reale. Che poi si realizza.
In questi casi ciò che si teme, arriva.
Entrano nella propria vita coloro che corrispondono alle proprie credenze; credenze circa le persone, le esperienze ecc. Può succedere. Come in un puzzle. Ci si incastra.
In questi casi "le proprie credenze" prevalgono sul "vivere/sentire incondizionatamente" l'esperienza.
Ovviamente, arrivare a vivere del tutto le esperienze in maniera incondizionata è praticamente impossibile, ma è interessante notare come le convinzioni portino ad essere selettivi nella propria realtà, portino a scegliersi una realtà che magari non si vorrebbe più: così notiamo, viviamo e sentiamo determinati aspetti e non altri. Maturiamo un intuito condizionato.
Allora è importante ricordarci che non siamo solo questo e che fuori, forse, non c'è solo questo. Anche se ora siamo "qui".
In ogni istante possiamo guardarci intorno e notare aspetti differenti, nuovi, aspetti che tendiamo a non notare.
Anche "quest'altro" è il presente. Il fatto di "credere" che la propria visuale possa allargarsi ad altro, al nuovo.
Per trovare questo nuovo possiamo provare a fargli spazio, spingendo un po' in là pensieri e convinzioni, portando respiro, guardando per il piacere di osservare.
Prenderci delle pause dalla nostra "mente".
Osservare i bambini, che hanno questa gran voglia di conoscere e che esplorano con curiosità cose che per noi magari sono diventate banali. Non abbiamo più tempo..
Il tempo per il nuovo, per fermarci, può orientarci su nuove rotte, col tempo. Non sarà tempo perso, perché non sarà una ripetizione del "vecchio", di ciò che è già stato.
Facendo spazio, magari, ci si può ritrovare a vivere qualcosa di diverso.
Alexander Lowen parlava di "fede", non intesa come fede religiosa, ma come fede nella vita. Il recupero della propria fede è ciò che permette di vedere oltre le proprie convinzioni ed è vitale. E' un "tornare a credere".



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