AL RITORNO DALLE VACANZE O FESTIVITA'

Concluse le festività, si fa ritorno alla quotidianità, si riprende il filo con ciò che è stato sospeso.

Per diverse persone, il rientro dalle feste/vacanze e la ripresa della routine quotidiana può essere un momento accompagnato da vissuti di apatia, noia, perdita di motivazione. Ci si sente meno in forma, magari fiacchi fisicamente, anche a causa dell'alimentazione maggiormente “ingombrante” degli ultimi giorni, si riaffacciano le preoccupazioni lavorative ecc.

Molti avvertono il contrasto tra il calore e la piacevolezza festiva prima e il presente “spoglio” e doveroso adesso.

Come se quelle sensazioni ci avessero abbandonato e non dovessero più tornare, oppure tornare fra chissà quanto tempo, sebbene ogni esperienza entra a far parte di ciò e della nostra storia.

Possiamo scegliere se rendere la quotidianità una routine e stare in un mentale che tenta di bypassare il presente oppure se vivercelo questo presente, non svalutandolo nella ricchezza dell'esperienza che ci può offrire.


E' proprio nel rientro dai momenti di festa che possiamo notare la vera attenzione e cura che diamo a noi stessi. Come stiamo a contatto con la nostra solitudine? Quanto tolleriamo questi momenti? Quanto tolleriamo la mancanza di “scintille” e “cibi coccola”?


Si tratta di un'occasione, questa, per mostrare a noi stessi quanto possiamo essere premurosi e in ascolto con le nostre parti vulnerabili o irritabili, che emergono magari proprio in questi momenti.

L'ascolto, l'attenzione a sé stessi, la tolleranza e il respiro sono degli ottimi ingredienti per coltivare il proprio presente.


L'attenzione può partire dal “riportare ordine” intorno a sé, attraverso i gesti quotidiani: dalla cura dell'alimentazione, all'ascolto di come ci si sente fisicamente, alla ripresa graduale delle cose sospese.


L'attenzione diviene consapevole e dona valore all'esperienza quando è accompagnata da tolleranza e pazienza verso se stessi (per esempio verso la propria irritabilità o apatia ecc.). Può essere di aiuto “darci il tempo” e non affrettarci in ciò che stiamo facendo, cogliendo il piacere di ogni piccolo momento.

L'esperienza acquista un valore differente nel momento in cui viene vissuta con attenzione e respiro; in momento possiamo "provare" qualcosa, possiamo "vibrare" nel nostro sentire.


Per sentire c'è bisogno appunto di respiro, che dà valore e consistenza a ciò che si sta vivendo. La respirazione è il perno del nostro benessere. Una respirazione rilassata dona vividezza e spontaneità al momento e al nostro "movimento" verso la vita. Possiamo quindi portare l'attenzione al nostro respiro, coltivare dell'attività fisica per rimettere in circolo l'ossigeno, “darci il tempo” di respirare nelle varie circostanze.

Si tratta di gesti d'amore verso se stessi che possono fare la differenza e “sollevarci” nel nostro quotidiano.


E' correndo troppo che perdiamo tempo, quello vero.

In ogni momento possiamo ristabilire e vivere "il nostro tempo", più o meno entusiasmante che sia: accogliere ciò che è consente di vederne la bellezza.

Buon rientro dalle feste a tutti.



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