"Tutta una vita insieme a me". L'ascolto del corpo e delle proprie fragilità per ritrovare se stessi.

Secondo Alexander Lowen, psicoterapeuta e fondatore dell’ Analisi Bioenergetica, esiste un'identità mente-corpo:

Il nostro corpo racconta la nostra storia”.

Il corpo è la nostra casa. Nel corpo è conservata la memoria sensoriale ed emotiva delle nostre esperienze; è sede e veicolo di emozioni pensieri e convinzioni; è il luogo della nostra ricchezza espressiva e il primo posto in cui sentirci al sicuro.
Le nostre reazioni spontanee e le sensazioni ci comunicano come stiamo e quanto siamo in armonia con noi stessi e con l’ambiente. Sintomi, malattie fisiche e disagi insorgono quando questa armonia viene meno e sono un’occasione di crescita se compresi alla luce di ciò che stiamo vivendo e della nostra storia.
Le tensioni muscolari croniche e l’irrigidimento originano spesso da esperienze passate spiacevoli continuative o da traumi psichici: in risposta a questi, il corpo si è irrigidito e ha imparato a “sentire” meno per proteggerci da ulteriori emozioni spiacevoli; in questo modo, però, è stata bloccata anche parte della vitalità e delle sensazioni piacevoli. E' stata così limitata l’esperienza di essere pienamente “in contatto” con noi stessi e con gli altri, di sentirci liberi di essere e di esprimerci spontaneamente.
L'ascolto del corpo, di tensioni e malesseri, consente l’emergere di sensazioni ed emozioni sopite e vissuti antichi bloccati in attesa di un riconoscimento, che possono così essere espressi; l'allentamento delle tensioni fisiche libera energia, che è alla base della motivazione e della crescita.
Ritrovare, liberare e integrare le parti di noi inascoltate consente di riappropriarci delle nostre risorse in tutta la loro portata. 
Dall’accettazione di paure e fragilità emerge la nostra autenticità; le nostre qualità prendono nuova vita aprendosi all’espressività e a quell’energia di cui prima sentivamo la mancanza. Inoltre, accettare ed esprimere le diverse parti di sé consente di lasciar andare quello di cui ora non si ha più bisogno e di far spazio a nuove possibilità. 
Affidarci alle nostre sensazioni e a ciò che sentiamo “a pelle” ci consente di ritrovare il nostro “centro” e di essere maggiormente “radicati”, ossia presenti e in sintonia con l’ambiente. Da qui la chiave per ritrovare fiducia e sicurezza in se stessi, per riportare equilibrio nella gestione della propria vita e delle proprie emozioni, per “andare verso” la realizzazione con soddisfazione e piacere. 
Ogni limitazione che noi percepiamo costituisce una risorsa inespressa in attesa di essere utilizzata al meglio.

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